NIKTO UTA

BETWEEN RELIGION AND BORDERS: CHARLES III, THE VATICAN, AND A MONARCHY ON THE BRINK The visit of King Charles III to the Vatican, presented as an act of religious reconciliation, is in fact much more than that. The prayer with Pope Leo XIV in the Sistine Chapel—the first between a British monarch and a pontiff after five centuries of mistrust and hostility—marked the culmination of a strategy planned with surgical precision, designed to address a twofold fragility: the geopolitical weakness of a post-Brexit United Kingdom and the institutional vulnerability of a monarchy shaken by scandals and forced to reinvent itself in a post-imperial and post-sacral age. It is the gesture of a sovereign striving to restore meaning to his role, in order to spare the British crown the fate that befell the Bourbons, the Habsburgs, the Romanovs, the Savoys, and the many dynasties that, unable or unwilling to adapt to their time, vanished from the stage of history. The end of monarchy is almost always i...

TRA RELIGIONE E CONFINI: CARLO III, IL VATICANO E LA MONARCHIA IN BILICO La visita di re Carlo III in Vaticano, presentata come un gesto di riconciliazione religiosa, è in realtà molto di più. La preghiera con Papa Leone XIV nella Cappella Sistina, la prima tra un sovrano britannico e un pontefice dopo cinque secoli di diffidenze e ostilità, ha rappresentato l’acme di una strategia pianificata con precisione chirurgica, ideata per rispondere a una duplice fragilità: quella geopolitica di un Regno Unito ridimensionato dopo la Brexit e quella istituzionale di una monarchia attraversata da molti scandali e costretta a reinventarsi in un’epoca post-imperiale e post-sacrale. È il gesto di un sovrano che tenta di restituire senso al proprio ruolo, per evitare alla corona britannica il destino che travolse i Borbone, gli Asburgo, i Romanov, i Savoia e le tante dinastie che, non sapendo o non volendo adattarsi al tempo, finirono per scomparire dal teatro della storia. Quasi sempre la fine dell...

GEOPOLITICAL GASLIGHTING: IN DESPERATE SEARCH OF A CASUS BELLI FROM VON DER LEYEN’S AIRPLANE TO DRONES IN SCANDINAVIA “It started with imagining things, she heard noises, footsteps, voices, and then the voices began to speak to her,”—this is how the manipulative husband in Gaslight, the famous 1944 film, described his deceptive strategy. Today the term refers to a communication technique that denies or distorts reality in order to confuse public opinion and make the innocent appear guilty. The same red thread runs through recent political episodes: from the airplane of the President of the European Commission to drones in Scandinavia, from aircraft intercepted near Alaska to drones shot down in Poland. A subtle warfare strategy in which the West alternates between alarms and reassurances, fiery threats and cautious denials, in a communicative game that does not aim to describe facts logically and objectively but rather to forge and direct mass perception. In other words, what really ha...

GASLIGHTING GEOPOLITICO: ALLA DISPERATA RICERCA DI UN CASUS BELLI DALL'AEREO DI VON DER LEYEN AI DRONI IN SCANDINAVIA “Iniziò con l’immaginare cose, sentì rumori, passi, voci, e poi le voci iniziarono a parlarle”, così il marito manipolatore di Gaslight, il celebre film del 1944, descriveva la sua strategia di inganno. Oggi il termine indica una tecnica comunicativa che nega o distorce la realtà per confondere l’opinione pubblica e far apparire colpevole chi non lo è. Lo stesso filo rosso attraversa i recenti episodi politici: dall’aereo della Presidente della Commissione Europea ai droni in Scandinavia, dai velivoli intercettati vicino all'Alaska ai droni abbattuti in Polonia. Una strategia bellica subdola in cui l’Occidente alterna allarmi e rassicurazioni, accese minacce e caute smentite, in un gioco comunicativo che non mira tanto a descrivere i fatti in modo logico ed obiettivo quanto a forgiare e indirizzare la percezione della massa. In altre parole, non è importante ciò...